Artista

Viviamo in una strana civiltà.
Le nostre menti e le nostre anime sono talmente soffocate dalla paura, con artificialità, che spesso non riusciamo neanche a riconoscere la bellezza. E’ questa paura, questa mancanza di visione diretta della verità che genera tutti i disastri del mondo, e quanto sottile è l’opportunità che offriamo alla gente di respingere la paura, per vivere semplicemente e con naturalezza. Quando lo fanno, inizialmente li temiamo, poi li condanniamo. Soltanto se sono abbastanza grandi da sopravvivere alla nostra condanna noi li accettiamo. “Cercheremmo sempre di tirar giù il grande verso il nostro piccolo nazionalismo, poiché ogni grande artista è una persona che si è liberata dalla famiglia, dalla nazione, dalla sua razza. Ogni persona che ha mostrato al mondo la strada verso la bellezza, la vera cultura, è stata ribelle, universale senza patriottismo, senza casa, che ha trovato la sua gente ovunque, una persona che tutto il mondo riconosce, accetta, sia che parli attraverso la musica, la pittura, le parole o la scultura“. (Robert Henri)

Sono un artista americano in armonia con la filosofia di Robert Henry così come appena espressa ed ho le mie radici nella tradizione umanistica e figurativa. Robert Beverley Hale, alla Art Students League, ed Henry Hensche alla Cape School of Art, sono stati fondamentali per la mia formazione artistica.

Molti anni fa sono giunto in Italia scegliendo di vivere e dipingere al sud, a Napoli ed in Costiera Amalfitana. Volevo dipingere la vita quotidiana e non soltanto studiare i grandi del passato della tradizione artistica. Napoli ed il sud Italia mi hanno offerto la possibilità di realizzare entrambe le cose. Ho trascorso qualche tempo nel nord Italia studiando l’affresco delle chiese e le tecniche rinascimentali ma il sud continuava a chiamarmi e ad ispirarmi, come una memoria inconscia.

Il sud Italia ha sofferto undici dominazioni in sette secoli e ha la profondità di un popolo oppresso ed in quanto tale, come soggetto, contiene un’universalità nonostante il suo provincialismo. La scelta migliore di un artista che si trova ad affrontare una dimensione nuova è di generare una reazione lirica rispetto all’ambiente che lo circonda.. La riflessione introspettiva attraverso la conoscenza del soggetto che si ha in mente, è da preferire all’interpretazione dall’esterno o alla descrizione visiva di un viaggio, poiché crea un lavoro più sincero ed originale.